Anche la carta Postepay può essere oggetto di pignoramento: attenzione
Come una carta di credito o debito di una comune banca, anche la carta Postepay non è esente da pignoramento, quindi bisogna stare attenti.
Parliamo di pignoramento di un bene quando risultiamo insolventi di alcuni pagamenti. Il pignoramento può essere su beni mobili e immobili e tra questi non è esente neanche la nostra carta Postepay.
Per quale motivo l’Agenzia delle Entrate ci può pignorare la Postepay? Partiamo dal fatto che il pignoramento avviene sempre successivamente a determinati avvertimenti che ci vengono fatti in maniera preventiva, come delle ingiunzioni di pagamento.
Se non rispondiamo a questa ingiunzione o continuiamo a risultare morosi, allora scatta automaticamente il pignoramento.
Ecco perché la Postepay fa parte di quei beni pignorabili
Nel pignoramento dei beni, l’Agenzia delle Entrate si può avvalere anche del diritto di pignorare una parte delle nostre entrate, che siano stipendio o pensione.
Per legge è vietato comunque che tutta l’eventuale somma che riceviamo venga pignorata, dato che si tratta di una somma che ci permette di vivere e sopravvivere, ma una parte che deciderà il giudice si, può essere soggetta al pignoramento.
Ecco allora che anche la nostra Postepay potrebbe subire lo stesso identico destino: la Postepay infatti è una carta che come tutte le altre, può avere i nostri dati sottoscritti e dove spesso vengono depositate cifre dello stipendio o della pensione.
Per questo quindi è soggetta al pignoramento. Non è necessario che abbia un IBAN, come ad esempio per la Postepay Evolution, l’Agenzia delle Entrate può ugualmente pignorare i soldi che vi sono al suo interno, dato che può accedere facilmente a libretti di risparmio e conti corrente.
Ciò che avviene infatti è che dallo stipendio venga effettuata in maniera automatica la detrazione del quinto direttamente dalla busta paga.
Ci sono beni che l’Agenzia delle Entrate non ha diritto di pignorare? Ecco quali sono
Secondo il Codice di diritto Civile, vi sono tre beni primari di fondamentale importanza che non è possibile per leggere pignorare ad un debitore, ovvero la casa, lo stipendio (da cui si possono prelevare solo piccole somme) e l’automobile.
Inoltre vi sono anche una serie di piccoli beni secondari che non è possibile pignorare dato che sono considerati beni necessari, ovvero i vestiti, le fedi nuziali, elettrodomestici fondamentali, letti.
Tutto ciò che è necessario alla sopravvivenza dell’individuo non può dunque essere pignorato per legge e ciò viene stabilito preventivamente dal giudice che decreta il pignoramento.