Aumento delle bollette: partono le proteste in tutta Italia, ed è solo l’inizio
Proteste e manifestazioni per il caro bollette: da Nord a Sud gli italiani si ribellano contro l’aumento delle bollette ed il caro vita.
Con l’aumento delle bollette iniziano a verificarsi i primi moti di protesta: da Nord a Sud la situazione sembra estremamente compromessa.
Tutto è iniziato sabato a Bologna, dove una folla di manifestanti ha bruciato le proprie bollette in un falò simbolico, denunciando di non poter pagare e dunque che non avrebbero pagato.
Ma non finisce qui: a Torino manifestanti di sinistra hanno protestato davanti ad un Energy store dell’ENI: facevano parte della manifestazione gruppi di Cambiare rotta – Organizzazione giovanile comunista, Potere al popolo e Comitato teleriscaldati della città metropolitana.
Manifestazioni non solo al Nord, ma anche al Sud Italia
Altre manifestazioni sono state organizzate anche nel Sud Italia, partendo da Napoli, dove in un sit-in davanti la Cassa depositi e prestiti, i manifestanti hanno deciso di protestare duramente dato l’aumento spropositato delle bollette rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un manifestante ha addirittura bruciato due copie delle bollette di energia e gas.
Anche in Sardegna i lavoratori a Cagliari hanno espresso la loro preoccupazione in strada, dicendo che non possono più permettersi di pagare bollette cosi salate e care e chiedendo aiuto per non essere licenziati dalle aziende che rischiano presto il fallimento.
Ecco cosa affermano i manifestanti durante la protesta, alla quale hanno partecipato anche molti pensionati riunitisi apposta per l’occasione di manifestare il loro dissenso: “Il prezzo dei soli beni alimentari in Sardegna è cresciuto dell’11,2% che mediamente costringerà le famiglie sarde a spendere in più 780 euro all’anno solo per mangiare. Secondo l’Istat le voci legate all’abitazione (energia, riscaldamento, acqua, ecc.), hanno avuto un incremento del 26%. Anche Abbanoa ha annunciato imminenti rincari. È insostenibile”.
Un altro sit-in si è svolto anche a Tarant0 da parte di lavoratori di ogni genere che davanti la prefettura hanno chiesto di porre rimedio all’innalzamento spropositato delle bollette.
Si chiede principalmente di mettere un limite al prezzo dell’elettricità che è un bene comune e necessario e di mettere un tetto per coloro che non possono pagare prezzi più alti. Inoltre la richiesta è anche di fermare le società che stanno speculando sull’acquisto, dato che portano un danno generale.
Per questo nella Procura di alcune città è stata anche presentata una denuncia a queste società per danni alla collettività, con l’obiettivo di far fermare queste speculazioni che portano ad un’innalzamento esagerato dei prezzi.