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Rider, tra lavoro autonomo e subordinazione: sapete quanto guadagnano?

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I rider sono diventati tra le categorie di lavoratori più diffuse nelle nostre città. Ma quanto guadagnano in concreto? E soprattutto, quali tutele hanno?

Quando la pandemia ci ha costretti in casa, le pietanze da asporto sono diventate pane quotidiano per molti. La presenza dei rider, infatti, ha conosciuto un vero e proprio periodo di crescita da quel momento in poi. Ma qual è la loro retribuzione? E quali sono le tutele apprestate a questo tipo di attività? Vedremo di rispondere con ordine a tutte queste domande.

Il digital food delivery nel 2022

Il rider, fattorino che si muove su un mezzo a due ruote, recapita ai clienti cibo e altri articoli, affidandosi a mezzi tecnologici per svolgere il proprio lavoro. In genere, alcuni applicativi web sviluppati appositamente per rendere il servizio rendono possibile il loro mestiere, fornendo al rider le indicazioni per la consegna. Si tratta di una nuova professione, un lavoro per giovani e non che lo esercitano come professione esclusiva oppure part-time.
Per le persone che esercitano questa attività, in tempi recenti si è riusciti a ottenere anche un contratto collettivo di lavoro, che appresta le necessarie tutele alla professione sia dal punto di vista retributivo che dal punto di vista assicurativo.

Qual è il compenso di un rider?

Il CCNL rider 2022 ha introdotto la copertura assicurativa obbligatoria Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, così come l’obbligo di rispetto delle regole di sicurezza sul lavoro. Quest’ultimo obbligo è stato affiancato dal dovere, per il datore di lavoro, di fornire al rider i dispositivi di protezione individuali.
Il compenso può essere stabilito dalle parti nel momento in cui si tratta di rider autonomo. Il minimo sindacale per la stipulazione di tale contratto ammonta alle 10 euro l’ora. Questo compenso è da ritenersi lordo, e la retribuzione per ogni consegna viene basata sul tempo: se si lavora meno di un’ora, la retribuzione sarà ricalcolata proporzionalmente.

L’indennità integrativa

Se un rider lavora nelle ore notturne, oppure in condizioni di meteo avverse, o ancora nei giorni festivi, allora il suo compenso verrà rivalutato attraverso l’indennità integrativa, che prevede una maggiorazione del 10% sulla retribuzione ordinaria. Il 10% di aumento della retribuzione si intende relativo alla singola condizione eccezionale. Se ne ricorrono due allora l’indennità integrativa arriverà al 15%, se invece ne ricorrono tre, allora avremo una maggiorazione del 20%.
Inoltre, se nell’arco di un anno il rider effettua più di duemila consegne, otterrà un premio di 600 euro.

Just Eat Italia, quando il contratto del rider diventa a tempo indeterminato

Il noto intermediario tra ristoratore e cliente “Just Eat Italia” prevede una soluzione diversa per i propri rider. Questi sono assunti a tutti gli effetti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, la cui retribuzione fa riferimento al Ccnl logistica del marzo 2021.
Rispetto al compenso, in Just Eat Italia si arriva a guadagnare 8,50 euro all’ora con premio di risultato di 0,25 euro per ogni consegna. A ciò si aggiunge accantonamento del TFR, e sono previste anche maggiorazioni per lavoro supplementare, notturno, festivo e straordinario.

contratto a tempo indeterminato rider solofinanzamoney.it

In conclusione, come abbiamo visto, la figura del rider ha di recente ottenuto delle tutele, che però andranno sempre integrate secondo le future evoluzioni di questa professione che, al giorno d’oggi, sta diventando sempre più diffusa.

Published by
MarioAurelio Segreto