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Spaghetti, croce e delizia: molti sono contaminati: chi si salva

Pasta

Uno studio tedesco a rivelato tracce di un agente contaminante all’interno di varie marche di spaghetti: in alcune non ti aspetteresti questo risultato.

Anche il cibo ora diventa una questione di dibattito, ma questa volta in lato negativo: uno studio di Öko-Test una rivista tedesca ha analizzato 19 marche di pasta per vedere cosa contenessero ed il risultato è stato sorprendente, ma anche demoralizzante.

Il risultato ha posto in evidenza all’interno di molte di loro quantità di glifosato, nonché anche di olio minerale e di un particolare tipo di muffa.

Per chi non lo sapesse questo erbicida è profondamente nocivo, tanto che l’ Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha dichiarato che il glifosato può influire sulla formazione del cancro. Anche se c’è anche da dire che l’ Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) non condivide assolutamente questa classificazione.

Tutte le caratteristiche portate alla luce dallo studio sulla pasta

Da questo studio sono state portate alla luce varie caratteristiche, ad esempio che le marche più costose non avevano molto di differente da quelle più economiche anche in termini di sapore.

Bisogna comunque anche precisare che la presenza di glifosato è stato rilevato in tracce di piccola quantità e comunque entro la norma di legge. Ciò che crea questo erbicida è invece di mettere in pericolo la biodiversità, distruggendo piante e mettendo in pericolo uccelli e piccoli animali.

Vedendo nel dettaglio quali sono le marche di spaghetti che presentano glifosato, si parla di ben 11 marche su 19 prese in considerazione dallo studio. Tra le marche italiane prese in considerazione troviamo Barilla, Buitoni e Combino ovvero la marca della Lidl tra quelle che presentano tracce dell’erbicida. Le altre sono tutte marche tedesche di pasta che presentano questo.

Pasta

Tra le paste invece che hanno avuto la votazione migliore troviamo la nazionale De Cecco, il biologico Rapuntzel e Cucina nobile (Aldi).

Il problema del glifosato resta comunque tuttora attuale anche se nel 2017 l’Unione Europea ha dato come limite di utilizzo il 2023. Vedremo se dopo questo limite, il glifosato verrà effettivamente cancellato.

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Francesco Tripputi