Pensioni, ottobre è vicino: in arrivo più di una sorpresa

L’aumento dei prezzi richiede un adeguamento delle pensioni. Come verrà determinato? A chi spetterà? Di seguito tutte le risposte

Anticipata all’ultimo trimestre dell’anno la rivalutazione delle pensioni. Questo piccolo sostegno è di certo una buona notizia, ma sarà adeguato rispetto alla crescita dell’inflazione?

A quanto ammonterà in concreto l’aumento delle pensioni

L’indice dei prezzi al consumo e l’inflazione sono in netto rialzo da mesi. Il Governo uscente, nel decreto sostegni bis dello scorso agosto, ha quindi deciso di anticipare la rivalutazione delle pensioni già ad ottobre, ritenendolo un aiuto concreto rispetto all’aumento generale dei prezzi. L’aumento dell’assegno, però, sarà soltanto del 2% lordo. Di conseguenza si è portati a chiedersi se sarà effettivamente sufficiente a far fronte ai rincari generali.

 

A chi spetta l’aumento delle pensioni, e quale sarà l’aumento in cifre

Per l’ultimo trimestre dell’anno il nostro governo ha disposto l’aumento delle pensioni che abbiano un valore minimo di 524 euro lordi (pensione minima) fino ai 2.692 euro. Su una somma che si attesta ai 524 euro, dunque, bisognerà incrementare il valore mensile dell’assegno del 2% arrotondando per eccesso, ossia undici euro lordi. Per la somma massima, invece, l’aumento sarà di 54 euro lordi, importo che, alla stregua di quello determinato per la pensione minima, non può certo ritenersi adeguato al rialzo dei prezzi e al rincaro dell’energia. La forbice di valori, dunque, che va dai 524 euro ai 2692, sarà interessata dall’adeguamento dell’importo, ma vediamo quanto durerà e cosa avverrà in futuro.

Quanto durerà e cosa succederà a gennaio

Disposto anticipatamente, l’incremento degli assegni pensionistici del 2% sarà dunque valido soltanto per l’ultimo trimestre del 2022. A gennaio, invece, ci si aspetta che entri a regime l’adeguamento delle pensioni al tasso di inflazione e all’aumento dei prezzi generalizzato registrato nell’anno 2022. Di fatto, le stime attestano che l’inflazione sia aumentata del 7%, di conseguenza, l’aumento mensile delle pensioni dovrebbe portarsi al 7-8%, e non più al 2.

La prospettiva di un aumento concreto a gennaio dovrebbe quindi rassicurare quanti ne beneficeranno. In ogni caso, si spera che con il nuovo anno le cose vadano gradualmente meglio, e che nel 2023 si risolva la crisi internazionale che sta arrecando questi problemi legati all’economia, ma non solo.