Luce e gas: cambieranno i contatori, e ce li controlleranno
Piano di razionamento energetico UE: ridurre la domanda di elettricità sarà possibile attraverso gli “start meter”.
Si tratta di contatori elettrici intelligenti attraverso i quali l’Unione Europea si propone di concretizzare il piano di razionamento dei consumi al vaglio della Commissione.
Dato che indurre l’utenza elettrica a diminuire i consumi in modo autonomo non è fattibile, la soluzione migliore sembra essere quella di ridurre “a monte” la fornitura elettrica, attraverso il controllo remoto da parte del fornitore.
Come attuare la riduzione dei consumi? Dovremo cambiare contatori?
Il chiarimento proviene direttamente dall’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente ARERA: nei vecchi edifici, la sostituzione dei contatori elettrici con questi particolari misuratori sta già avvenendo da diversi anni.
L’Autorità stessa ci informa poi che l’Italia, prima fra tutti i paesi europei, ha introdotto su larga scala gli smart meter elettrici per i clienti finali in bassa tensione. In questo modo, vanta di essere la prima fra le nazioni mondiali per numero di contatori elettrici intelligenti. Nel territorio italiano, infatti, si contano già circa 35 milioni di smart meter installati.
Secondo l’Autorità sono numerosi i vantaggi che i sistemi di smart metering offrono all’utenza finale.
Innanzitutto si rileva la diminuzione dei costi per le letture, nonché per le operazioni di voltura, disattivazione e per tutte le variazioni contrattuali legate all’utenza elettrica.
In un contesto nel quale il caro energia attanaglia le famiglie, giova evidenziare che il sistema di smart metering porterà il cliente ad avere maggiore contezza dei consumi, ottenendo un incremento dell’efficienza energetica in relazione ad un uso razionale delle risorse.
Inoltre, il miglioramento della gestione della rete elettrica consentirà l’intercettazione tempestiva delle perdite commerciali e tecniche.
Per quel che concerne i settori liberalizzati, vi sarà un’agevolazione della concorrenza collegata all’opportunità di avere una lettura calcolata sui consumi reali comunicati dal cliente stesso (c.d. lettura “spot”) se avviene il cambio del fornitore.
Quale sarà il piano di razionamento luce e gas dell’UE?
L’autunno è molto vicino e la crisi energetica indotta dalla guerra in Ucraina rende necessario un piano dettagliato e puntuale, attraverso il quale far fronte al problema di fornitura di energia.
Come si è già anticipato, il mezzo per attuarlo sarà quello della misurazione del consumo energetico e della limitazione alla fonte della fornitura di elettricità, ma il razionamento coinvolgerà anche altri soggetti.
Le multinazionali dell’energia verranno infatti tassate sugli extra profitti derivanti dalla fornitura, e alle società che lavorano i combustibili fossili verrà richiesto il contributo di solidarietà.
In seguito alla definizione del piano, questo dovrà essere presentato ai governi nazionali, che decideranno in quale fascia oraria attuare la riduzione della fornitura.
Il taglio in numeri, gli effetti concreti per l’utente finale
Il taglio della fornitura di elettricità dovrebbe concretizzarsi nella diminuzione mensile del 10% rispetto alla fornitura attuale. Almeno la metà dovrà avvenire dalle 8 alle 19, ossia in un intervallo di tempo che comprende le ore di punta.
La prima bozza del piano riporta che il taglio dovrà essere operato in una media di 3-4 ore per giorno lavorativo, quantitativo che corrisponde alle ore di consumo maggiore. Questa fascia può comprendere anche la fornitura di elettricità attraverso fonti rinnovabili.
Per l’utente finale, il razionamento dei consumi nelle ore di punta dovrebbe realizzarsi nel divieto di usare in contemporanea più elettrodomestici ad elevato consumo, come ad esempio stufe elettriche, asciugacapelli e forni elettrici.